Accettazione e capacità di cambiamento
Gli esseri umani affrontano piccoli o grandi cambiamenti nel corso della loro vita, a volte per scelta, a volte perché circostanze ed eventi lo impongono. Questo può avvenire in modo improvviso e drammatico e coinvolgere non solo gli individui ma la comunità e la società nel suo insieme, come è accaduto con la pandemia da Covid-19 e il recente conflitto armato in Europa.
A volte i cambiamenti che non possiamo evitare non sono facili, ma la loro accettazione è il prerequisito per la resilienza. Dovremmo infatti considerare che un cambiamento indesiderato potrebbe anche aprire prospettive per una maturazione personale e sociale.
Gli individui e la società generalmente hanno le risorse personali e collettive per far fronte ai cambiamenti e accettarli, per mantenere un equilibrio, anche quando tutto sembra capovolto. Può però essere difficile.
Lo sanno bene i volontari delle helpline che da 60 anni ascoltano le persone e le sostengono nei momenti più critici della vita, in quei periodi in cui accettare le situazioni o cercare di cambiarle è fondamentale per ridare speranza e costruire o ricostruire il futuro.
Per il suo prossimo congresso internazionale, IFOTES si propone di riflettere su questa capacità di vivere i cambiamenti, che solo l'essere umano possiede, perché sa muoversi tra la capacità di accettazione e il desiderio di ulteriori trasformazioni.
Gli ultimi anni sono stati dominati dalla pandemia da Covid-19. Sono stati adottati tutti i tipi di misure per prevenire la diffusione del virus. La nostra integrità fisica è stata minacciata. La drastica limitazione di ogni tipo di contatto sociale ha avuto un forte impatto sul benessere mentale di giovani e meno giovani. E proprio quando abbiamo iniziato a imparare ad adattarci e a vedere la luce alla fine del tunnel per quanto riguarda il virus, è emersa una nuova minaccia: la crudele realtà di una guerra.
Le helpline hanno notato un considerevole aumento delle chiamate dovute a una percezione di isolamento, insicurezza, paura, mancanza di prospettive e sicurezza.
Pur affrontando l'impermanenza e l'incertezza di queste situazioni impreviste, i nostri tentativi di trovare rassicurazione non sono stati in grado di annullare totalmente l'impatto, sia individuale che collettivo, degli effetti che abbiamo subìto. Queste crisi hanno messo in discussione il senso stesso della vita.
Le paure sono persistenti e invasive. Come la nebbia, oscurano i nostri pensieri. È necessario un luogo sicuro per aprirsi e venire a patti con la situazione, un luogo in cui possiamo fare un passo indietro e guardare la nostra situazione da un'altra prospettiva e immaginare altre possibilità.
In giapponese la parola CRISI contiene anche la nozione di opportunità: con l'incertezza derivano più interdipendenza e maggiore solidarietà.
Le crisi si manifestano intorno a noi, ci scuotono, ma possono anche indurre nuove scelte, modificare priorità e modi di vivere.
Quindi, l'accettazione è un importante principio psicologico e spirituale. L'«accettazione» è strettamente correlata al «cambiamento».
Carl Rogers scrive: "Il curioso paradosso è che quando mi accetto così come sono, allora posso cambiare".
Questa capacità non è solo un buon modo per affrontare i problemi individuali, ma anche le sfide globali e sociali, come la pandemia da Covid, i cambiamenti climatici, i conflitti locali e internazionali e le loro conseguenze.
L'accettazione è un principio fondamentale anche nei servizi telefonici di emergenza. Gli ascoltatori nelle helpline cercano di accettare e comprendere ogni persona, perché credono che anche chi chiama abbia la possibilità di accettare la propria situazione; questo è il primo passo per superare le conseguenze di qualsiasi situazione imprevista o inaspettata.
Le helpline offrono 24 ore su 24, 7 giorni su 7, uno spazio utile in cui tutto ciò che si sente l'urgenza di dire può essere accolto senza condizioni. Sono spazi di calma e tranquillità in cui chi chiama può parlare di qualsiasi cosa. Un luogo di ascolto profondo, di chiarezza e di pacificazione perché emerga la possibilità di nuove prospettive e di speranza, dove poter sperimentare la solidarietà quando qualcosa di doloroso è accaduto.
Come in “Living in these trouble times”, la canzone di Crystal Gayle (1982), le nostre helpline sono un luogo sicuro dove l'ascolto è offerto incondizionatamente e dove una rassicurante presenza umana aiuta a riconnettersi e ad aprire nuovi orizzonti.
Con l'aiuto di esperti, durante il congresso esploreremo ad esempio:
Di tutto questo e molto altro si parlerà al congresso IFOTES a Lignano Sabbiadoro – Italia, dal 18 al 22 ottobre 2023, con l'auspicio di fornire contenuti e strumenti di conoscenza utili agli ascoltatori e operatori sociali nel loro quotidiano servizio di ascolto e supporto emotivo a migliaia di persone.
Il Comitato Scientifico
2022
Prof. Dott.ssa Dora Perczel-Forintos
Dip. Psicologia Clinica, Semmelweis University, Budapest
Una pandemia non è solo un fenomeno medico; una guerra non è solo una questione politica. Colpisce gli individui e la società e provoca disgregazione, ansia, stress, stigma e xenofobia. La prospettiva della presentazione è quella di esplorare strategie di adattamento insolite, ma efficaci, che possono essere applicate sia a livello individuale che sociale (relazione in inglese).
Prof. Martin Debbanè
Facoltà di Psicologia e Scienze dell'Educazione, Università di Ginevra
Una descrizione delle caratteristiche dell'ascolto che richiamano la necessità di guardarsi in un modo che non stimoli troppe emozioni come l'impotenza, la vergogna e il senso di colpa, e iniziare quindi un percorso verso l'accettazione e il cambiamento (relazione in inglese).