Evento scientifico

Confrontarsi con una realtà complessa

Parallel lecture (P2)

NUOVE IDEE SULLA VITA, SULLA PSICHE E SUL LINGUAGGIO
Prof. Franco FABBRO

Per cercare di capire il mondo, gli esseri umani hanno sempre elaborato delle teorie, ovvero delle narrazioni, delle visioni del mondo, a partire dai racconti mitologici e religiosi delle civiltà più antiche, alle teorie fisiche e cosmologiche dell'antica Grecia dove nacquero la filosofia e la scienza antica, la matematica e la geometria. In realtà le teorie vanno e vengono: ne è un esempio evidente la teoria geocentrica che vedeva la Terra ferma al centro dell'universo, poi superata da quella eliocentrica grazie all'invenzione del telescopio da parte di Galileo Galilei. Queste evidenze scientifiche e sperimentali diedero vita alla filosofia moderna, dove le teorie, le discussioni, la logica, la matematica, non sono più sufficienti, ma diventa necessario "dubitare" e sottoporre la natura a prove ed esperimenti. Nasce così anche la fisica moderna, con contributi di scienziati importanti come Descartes, Newton, Faraday, Maxwell, Einstein, ideatore di una delle teorie più efficaci, la meccanica quantistica. Tuttavia, un ulteriore sconvolgente cambio di paradigma, pari alla scoperta del telescopio, si ha nel 1953, quando Francis Crick e James Watson scoprono il "grande segreto della vita", ovvero la capacità degli organismi di autoreplicarsi grazie alle "informazioni" contenute nel DNA, informazioni che non sono né materia, né energia, ma "qualcos'altro".
Come gli esseri viventi, anche il linguaggio e la psiche sono sistemi complessi, basati sulla materia e sull'energia, ma con caratteristiche che li pongono "al di là della fisica". Questo intervento esplora quindi le similitudini tra questi sistemi complessi, mostrando come la fisica e la matematica non siano più sufficienti per la lettura del mondo, ma sia necessario trovare nuovi riferimenti nella biologia, nelle neuroscienze e nella psicologia, per comprendere e affrontare le sfide future che si porranno all'umanità.


RICONOSCERE LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE PER SOSTENERE LE VITTIME
Prof.ssa Patrizia ROMITO

La violenza -fisica, sessuale, psicologica ed economica, fino al femminicidio- contro le donne e le ragazze rappresenta un problema immenso a livello mondiale, per la sua frequenza e per le conseguenze gravissime sulle vittime e le loro figlie/i e su tutta la comunità.
Queste violenze trovano le loro radici in contesti culturali caratterizzati, sia pure in misura diversa nelle varie epoche e nei vari paesi, dal disvalore delle donne e dalla discriminazione nei loro confronti e dalla dominazione maschile (Risoluzione ONU 54/134, 2000). Per questi motivi, sono rimaste così a lungo invisibili: non perché fossero nascoste, ma perché apparivano come normali, nell’ordine “naturale” delle cose. E così, le violenze da parte del partner sono state considerate alla stregua di litigi o conflitti; l’uccisione delle donne della famiglia sono state condonate come “delitti d’onore”; le molestie sessuali sono state trattate come scherzi o corteggiamenti; e, per quanto riguarda gli stupri, per secoli si è considerato che le donne mentivano o che li avevano provocati con il loro comportamento.
In tutto il mondo, il movimento delle donne ha messo in discussione questi pregiudizi, dato voce alle vittime e agito politicamente per cambiare leggi e trovare risorse per aiutarle; Centri antiviolenza e Rifugi sostengono concretamente le donne che hanno subito violenze. Tuttavia, ancora oggi, spesso operatori sociali e sanitari, forze dell’ordine e magistrati non sono capaci di riconoscere la violenza e le vittime si ritrovano isolate, a dover convivere con le conseguenze della violenza, la paura di ritorsioni e l’ingiusta vergogna per quanto è stato fatto loro.
È necessario che tutte/i coloro che entrano in contatto con donne e ragazze (o anche uomini e ragazzi) che hanno subito violenze abbiano la formazione necessaria per evitare la “vittimizzazione secondaria” e per sostenere le vittime nel loro percorso di uscita dalla violenza e di ricostruzione del sé. 

Giorno 2

Giovedì

19 Ottobre

11.00 - 12.30 Relazioni parallele / Workshops
  • Code: P2
  • Duration: 90 min
  • Language: Italian
  • Translation: German - French
LECTURER

Prof. Franco FABBRO


Già professore ordinario di Fisiologia presso la Facoltà di Scienze della Formazione, poi si è trasferito nel settore scientifico disciplinare della Neuropsichiatria infantile e infine nel settore scientifico disciplinare della Psicologia clinica. Fino al 2005 l’ambito delle sue ricerche ha riguardato prevalentemente lo studio della neuropsicologia del linguaggio. Successivamente ha ripreso le ricerche sulla neuropsicologica dell’esperienza religiosa e sugli stati non ordinari di coscienza, in particolare sulla meditazione di consapevolezza. Durante questo periodo si è avvicinato allo studio e alla conoscenza esperienziale di numerose tradizioni religiose (cristiane, induiste, buddhiste e islamiche) unitamente ad una formazione nell’ambito della psicologia clinica con lo psichiatra di origine cilena Claudio Naranjo. Dopo il 2010, oltre allo studio della neuropsicologia dello sviluppo e delle basi neuropsicologiche dell’esperienza religiosa, ha ripreso, con maggiore esperienza e rinnovato interesse, lo studio della filosofia.

È stato socio della Società di Neuropsicologia, della Società Italiana di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’Adolescenza (SINPIA), della American Speech-Language-Hearing Association (ASHA), della International Association of Logopedics and Phoniatrics (IALP), della Associazione Biblica Italiana (ABI) e della Società Esperienze di Mindfulness.
E’ stato Chair dell’ Aphasia Commitee della IALP (2001-2003) e Associate Editor o Consulting Editor delle riviste: Journal of Neurolinguistics (Pergamon Press, Oxford, UK); Pholia Phoniatrica & Logopaedica (Krager, Basel); Journal de la Trisomie 21 (APEM- T21); Journal of Learning Disabilities (SAGE Journals) e il Friulian Journal of Science (Forum).
E' autore di più di 350 pubblicazioni. 
LECTURER

Prof. Patrizia ROMITO


Psicologa e “ricercatrice senior” presso l’Università degli Studi di Trieste.
I suoi temi principali di ricerca sono la salute delle donne, la maternità, e la violenza contro le donne, le bambine e i bambini. Oltre ad articoli scientifici e divulgativi ha scritto: Un silenzio assordante. La violenza occultata su donne e minori (Milano, 2005/2017), tradotto in francese (Un silence de mortes. La violence masculine occultée, Paris, 2006 e Montréal, 2018), in inglese (A Deafening silence. Hidden Violence Against Women and Children, Bristol, 2008) e in spagnolo (Un silencio ensordecedor. La violencia ocultada contra mujeres y ninos, Barcelona, 2007). Il suo ultimo libro, con M.J. Saurel-Cubizolles e M.Pellegrini è: Pensare la violenza contro le donne. Una ricerca al tempo del Covid (Torino, 2021).