Se pensiamo alle sfide che l'umanità sta affrontando e probabilmente dovrà affrontare in futuro, alcune parole chiave descrivono bene lo scenario che ci troveremo a vivere: volatilità, incertezza, complessità, ambiguità (il cosiddetto mondo VUCA). A differenza del passato, quando la storia si muoveva su binari abbastanza definiti, oggi siamo di fronte a una serie di sfide che impediscono una previsione attendibile. Pertanto quello che conta non è soltanto cercare di prevedere le sfide (attività assolutamente necessaria, pensiamo ai cambiamenti climatici, all'invecchiamento demografico, a pandemie e migrazioni, alle nuove tecnologie e all'intelligenza artificiale, ecc.) ma essere pronti a qualsiasi evenienza, cioè irrobustire le nostre capacità di far fronte agli imprevisti attraverso una maggior resilienza, consapevolezza, capacità di adattamento. Dobbiamo farlo non solo a livello individuale, ma come collettività in grado di decidere in modo condiviso e inclusivo.
Di tutte le sfide, questa è probabilmente la più difficile: trovare modi nuovi per affrontare i cambiamenti e le complessità, "ricontestualizzare" l'uomo nel suo contatto con la natura e con il pianeta, sperimentare nuovi approcci organizzativi e comunicativi, soprattutto ritrovare nella solidarietà e nella resilienza, nella consapevolezza e nella condivisione, nella sostenibilità, la chiave di lettura del mondo.
L'agire umano, come diceva Hannah Arendt nella sua "Vita Activa", è la capacità di dare inizio a qualcosa di nuovo, a una innovazione che, nel bene e nel male, determina la responsabilità di ognuno di comprendere, di agire, di dare una sua risposta all'interno di una pluralità, ovvero mettendo in atto l'essere insieme e imparando a "diventare umani".
Coordinatrice del Progetto Città Sane dell'OMS a Udine (Italia), con oltre 15 anni di esperienza nella pubblica amministrazione locale del Comune di Udine e nelle politiche e programmi di prevenzione e promozione della salute all'interno dell'Ufficio Integrato di Promozione della Salute della Città di Udine. Ha frequentato la Scuola Superiore per la Prevenzione e la Promozione della Salute (Scuola Integrata - Università del Piemonte Orientale Avogadro, Torino & Università Bocconi, Milano & Università Cattolica, Milano), Summer School of Social Determinants of Health (UCL-University College London), Master in Gestione aziendale e Scienze politiche (Università degli Studi di Udine).
È membro dell'Advisory Committee della Rete Europea delle Città Sane dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e collabora con diversi network nazionali e internazionali (Age-Friendly Cities, Dementia-Friendly Cities, Covenant on Demographic Change, WHO Healthy Aging Task Force, WHO Regions for Health Network, Milan Urban Food Policy Pact, Rete Italiana Città Sane, Health City Institute, ecc.). È stata coinvolta in diversi progetti cofinanziati dall'UE (Programmi di apprendimento permanente, URBACT, Europa Centrale, Interreg Italia-Croazia, Programma Nazionale di Prevenzione CCM).
A livello locale coordina e gestisce i programmi di prevenzione e promozione della salute (stili di vita sani, screening dentale, invecchiamento sano e attivo, mobilità sostenibile, alimentazione sana, riduzione degli sprechi alimentari, prevenzione della demenza, salute sessuale e prevenzione dei comportamenti a rischio, programmi di prevenzione e promozione della salute, ambienti sostenibili, ecc.), collaborando con i più diversi stakeholder - istituzioni pubbliche, private, educative, imprese, associazioni di volontariato, ONG - e conducendo ricerche con l'Università di Udine sui temi sopra menzionati, con particolare attenzione alla salute, al benessere psicosociale, invecchiamento attivo, interventi di medicina mente-corpo, approcci preventivi e protettivi nei confronti del declino del funzionamento cognitivo, affettivo e sociale.